Dipingere vuol dire sciogliere i cavalli della fantasia e l’artista Giovanna Crudele lo fa con competenza e maestria. Motivi sognanti emergono dalle sue tele raffinate. Le luminosità fluide formano composizioni rarefatte e surreali. Un ardito cromatico di bagliori allucinati. Tra sogno e realtà, immerse in fiabesche ambientazioni, le sue tele offrono agli occhi nuovi e originali surrealismi, in cu il suo poetico istinto verso il sogno dialoga sempre con la realtà realizzando composizioni uniche dalle suggestioni mistiche.
Luoghi ameni, verità ineffabili, morbidi bagliori e sapienti prospettive immaginarie danno spettacolo di se nello stemperarsi sulla tela di aloni magici e assoluti. L’impianto formale offre, sapientemente variegato, elucubrazioni cromatiche tenui e calde. Donne solitarie in compagnia di amabili delfini, bambine ai bordi di mondi fantastici non sono altro che visioni recuperate da un universo etereo di energie arcane, di accordi con la natura e con i sogni dell’intera umanità che queste tele rappresentano. Aloni vividi di pittura intensa, quasi una nebbia che avvolge, cela e intensifica al tempo stesso tutta la magia di queste visioni eleganti e irreali. La sua pittura trascende la realtà e la proietta in una dimensione ideale attraverso una tecnica prodigiosa e sapiente in cui la luce e il colore giocano un ruolo da protagonista.
Caterina Randazzo
Nei dipinti di Giovanna Crudele la luce cromatica mette a nudo la sua forza interiore con le sue inquietudini e i suoi perché sulla vita. Le opere rivelano una penetrazione psicologica da condurre in una profonda meditazione fruitiva. La capacità di raffigurare un riflesso della mente ne rivela l'alto spessore lirico. Un linguaggio pittorico attraverso il quale l'artista vuole far conoscere la parte nascosta di se, quella vibrante che reagisce alle problematiche della vita, riuscendo ad essere la parte migliore da cui emerge la sua voglia di vivere e tanta energia da donare. Incredibilmente surreali queste immagini sono realizzate lavorando su diversi toni e sulla texture.
Sandro Serradifalco
L'essere e il divenire: queste le dimensioni dominanti in uno stile dove il colore dissolvente e le forme vibranti nello spazio ci suggeriscono immagini poetiche dell'uomo inserito nel tempo che ricerca se stesso e lotta con la sua fragilità.
Marina Loffredo
Giovanna Crudele immerge i il femmineo nello stato di natura e la capacità differenziante è data dal cromatismo, non dal femmineo e dall'androgeno, tantomeno dal dionisiaco e dall'apollineo. La dimensione offerta appare liquida.
Angelo Nardi